Ultima modifica: 16 Dicembre 2015
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ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA LEGGE N.107/2015.


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Prot. n.8654/A47/e                                     

Palermo,  16/12/2015  

 

AL COLLEGIO DEI DOCENTI

 

e p.c.

AL CONSIGLIO D’ISTITUTO

AI GENITORI

AGLI ALUNNI

AL PERSONALE ATA

ATTI

ALBO

 

OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

 

  • VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
  • PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:

1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell’offerta formativa (d’ora in poi: Piano);

2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione  e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;

3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto;

4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;

5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il  Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola;

  • TENUTO CONTO delle realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio,

 

  • EMANA

 

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente

Atto d’indirizzo

per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione

 

Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano;

Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto anche ma non solo dei risultati delle rilevazioni INVALSI.

Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori verranno raccolte in apposito dossier e discusse negli organi istituzionalmente previsti.

Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai compiti della scuola cosi come declinati nella legge dal quadro normativo vigente, programmerà il fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno dell’organico dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari, così come individuati dal collegio dei docenti.

Si terrà conto in particolare delle seguenti priorità, come emerse dalla compilazione del RAV, di cui si riportano le motivazioni: :

Sulla base dei risultati dell’autovalutazione, per quanto concerne gli esiti degli studenti, la scuola ritiene prioritario attivarsi per un miglioramento all’interno dell’area delle competenze chiave e di cittadinanza. I risultati scolastici e quelli delle prove standardizzate nazionali possano considerarsi nel complesso soddisfacenti anche rispetto alla media territoriale e nazionale, i livelli delle competenze di base (soprattutto: comunicazione nella madrelingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica e competenza base in scienze e tecnologia, competenza digitale, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche) risultano adeguatamente sviluppate nel loro complesso, tuttavia emergono tre elementi di criticità_

– le competenze base in uscita sono raggiunte da una  parte degli studenti ad un livello elementare

– le competenze base in uscita non sono raggiunte in maniera omogenea nelle diverse classi

-le competenze base in uscita non sono raggiunte in maniera omogenea nelle diverse aree ( linguistica , matematico tecnico scientifica, artistico espressiva, storico geografica)

-le competenze sociali e civiche sono raggiunte da una parte di studenti solo in maniera sufficiente.

– le competenze digitali sono carenti.

 

Per ciò che concerne attrezzature e infrastrutture materiali occorrerà tenere presente che il nostro istituto è già dotato di attrezzature informatiche, ma che le stesse sono di molto sottoutilizzate

Per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di riferimento è così definito dall’organico alla data del presente atto:

Per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di unità per l’anno in corso definito dall’UST; nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di docente della classe di concorso di sostegno per il semiesonero del primo collaboratore del dirigente; per quanto riguarda le scelte di organizzazione, dovranno essere previste la figura del coordinatore/ di plesso e quella del coordinatore di classe;

dovrà essere inoltre prevista l’istituzione di dipartimenti per aree disciplinari, nonché, ove ritenuto funzionale alle priorità di istituto, dipartimenti trasversali (ad esempio, per l’orientamento). E’ altresì ipotizzabile la funzione di coordinatore di dipartimento.

Per ciò che riguarda il personale amministrativo, tecnico e ausiliario è definito un fabbisogno formativo inerente il processo di dematerializzazione, mentre per il personale ausiliario si ravvede la necessità della formazione rivolta verso l’assistenza ai diversamente abili, per il primo soccorso e la sicurezza; la problematica della sicurezza coinvolgerà comunque tutto il personale dell’istituto, per aumentarne il grado di consapevolezza.

Attraverso l’individuazione di figure specifiche, si continuerà nel percorso già avviato per un continuo aggiornamento sulle problematiche legate al disagio giovanile, ai bisogni educativi e ai disturbi dell’apprendimento e all’attuazione di programmi di sostegno alle disabilità, assumendo iniziative contro reiezione e dispersione scolastica, attivando azioni efficaci di accoglienza degli alunni, senza dimenticare la presenza, seppur minimale, di alunni stranieri nel nostro Istituto. Verranno altresì ribaditi i valori di educazione alle pari opportunità e alla prevenzione della violenza di genere.

Il piano assume, inoltre, iniziative dirette a sviluppare le competenze cognitive e sociali degli allievi,  attraverso :

  1. la valorizzazione e il potenziamento delle competenze della lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea;
  2. il potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni;
  3. il potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport.
  4. lo sviluppo delle competenze digitali degli allievi, garantendo la conoscenza dei linguaggi non verbali e dei media.
  5. La formazione del personale docente sull’uso delle tecnologie e sviluppo di percorsi didattici coerenti con l’uso di strumenti informatici e di linguaggi digitali.

I criteri generali per la programmazione educativa, per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, già definiti nei precedenti anni scolastici dal consiglio d’istituto e recepiti nei POF di quei medesimi anni, potranno essere inseriti nel Piano; in particolare si ritiene di dovere inserire i seguenti punti:

–        Rafforzare la dimensione ‘verticale’ che caratterizza un istituto comprensivo, con una maggiore interazione tra i gradi scolastici, più collaborazioni e meno steccati, rilanciando una progettualità aperta e flessibile;

–        Sottolineare il ruolo di partecipazione attiva delle famiglie nella definizione del concetto di comunità educativa;

–        Riconoscere la funzione di punto di aggregazione svolta dalla scuola in un territorio che talvolta, per debolezza culturale, manifesta segni di non condivisione delle regole comuni di cittadinanza.

I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta.

Si terrà conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile.

Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza.

Il Piano dovrà essere predisposto a cura della Funzione Strumentale a ciò designata, eventualmente affiancata dal gruppo di lavoro a suo tempo approvato dal collegio docenti, entro il 15 gennaio prossimo, per essere portata all’esame del collegio.

 

F.to Il Dirigente scolastico

Tommaso Gambaro